Cantiere Internazionale d'Arte 2024
Il Cantiere Internazionale d'Arte inaugura l'edizione numero 49 con la presenza dell'Orchestra della Toscana, con la quale si rinnova una fruttuosa e lunga collaborazione. Sul podio Alexander Lonquich e solista la giovanissima violinista Angela Tempestini, nomi che annunciano una nuova ulteriore partnership con la Scuola di Musica di Fiesole, che rafforza una delle priorità del Cantiere di Montepulciano, ovvero il sostegno ai giovani ed alla didattica.
La serata si apre con la Sinfonia n. 6 in do maggiore “Die Kleine” D. 589 di Franz Schubert. Ultima opera appartenente alla produzione sinfonica giovanile di Franz Schubert, la Sinfonia n. 6 rappresenta l’inizio del processo di transizione alla fase compositiva matura. Composta tra l’ottobre del 1817 e il febbraio del 1818 da Schubert appena ventunenne, inizialmente non fu pensata dall’autore per la rappresentazione pubblica, come tutte le sue prime sinfonie. E infatti la prima esecuzione della sinfonia risale a più di dieci anni più tardi, il 14 dicembre 1828, in occasione di un concerto commemorativo della morte dell’autore. Conosciuta con l’appellativo di “Die Kleine”, la Piccola, per distinguerla da La Grande sinfonia, sempre nella tonalità di do maggiore, nella scrittura della sesta sinfonia confluiscono elementi ed influenze differenti: da una parte si avvertono ancora chiari i prototipi della sinfonia schematizzati dal classicismo di Haydn e di Mozart, dai quali il giovane Schubert cerca di allontanarsi, ma dei quali si sente ancora un’inevitabile eco nelle sue prime sinfonie. Dall’altra, come tutti i compositori della sua generazione, sente pesante l’eredità lasciata da Ludwig Van Beethoven e dall’apice che la sua produzione sinfonica aveva fatto raggiungere al genere. A queste due istanze si aggiungono anche le prime influenze che la scrittura sinfonica e orchestrale di Gioacchino Rossini avrà sul compositore viennese. La semplicità della sesta sinfonia e la sua atmosfera intima nascondono quindi una complessa rete di riferimenti e suggestioni.
La seconda parte della serata vedrà l’esecuzione del Concerto per violino in mi minore op. 64 di Felix Mendelssohn - Bartholdy. Concerto romantico, considerato un caposaldo del repertorio per violino solista, l’opera ebbe una lunga gestazione. Il compositore cominciò a pensare all’idea di scrivere un concerto per Ferdinand David, violinista e caro amico di Mendelssohn, nell’estate del 1838. La composizione terminerà solo nel settembre di sei anni più tardi, nel 1844, durante un periodo di convalescenza del compositore di Amburgo, e verrà eseguito per la prima volta a Lipsia il 13 marzo del 1845. La composizione è caratterizzata da un giusto e raffinato equilibrio tra il virtuosismo della parte solistica e il rigore e la chiarezza della scrittura orchestrale. Gli aspetti lirici della scrittura di Mendelssohn, velati dalla caratteristica vena malinconica, emergono nelle melodie che percorrono i tre movimenti del concerto, soprattuto nel celebre tema del primo movimento. (Myriam Bizzarri)
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