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Fabio Ciofini

Terni
Collegiata di Santa Maria Maggiore e San Nicola [Mappa]
domenica 6 aprile 2025
ore 18:00

Programma

Girolamo Diruta
Da “Il Transilvano”:
Toccata II (‘del secondo tuono’)
Ricercare XVI (‘a 4’ voci)
vari inni

Artisti

Fabio Ciofini organo

Renato Meucci e Carlo Segoloni, conferenzieri

Rassegna

Hermans Festival Winter 2025

Informazioni

INGRESSO GRATUITO

Il primo volume del ‘Transilvano’, trattato che insegna a suonare l’organo e gli altri strumenti a tastiera, fu pubblicato dal celebre editore veneziano Giacomo Vincenti nel 1593, e poi ristampato in varie edizioni successive, l’ultima nel 1625, una rara copia della quale è stata da poco acquisita dall’Associazione S. Anna di Deruta e dal Coro ‘Girolamo Diruta’. Il “Secondo Libro” del 1609, ristampato nel 1622, illustra il modo di intavolare, ossia di trasferire sulla carta la melodia e l’accompagnamento, utilizzando per la parte superiore un pentagramma, e per quella inferiore un rigo di otto linee, ovvero octagramma. Entrambi i volumi si presentano inoltre, per la parte testuale, nella forma dialogica tipica dei trattati medioevali e rinascimentali, presentando come interlocutori lo stesso Diruta e un anonimo apprendista ‘transilvano’, da tempo identificato dalla critica con Istvan Jósika, inviato di Sigismondo Báthory, principe di Transilvania, cui è dedicato il primo volume. Questo include, oltre a varie osservazioni sulla natura degli strumenti a tastiera, sulle mutazioni (trasposizioni) una importante “Regola per sonare organi regolatamente con gravità e leggiadria”, che si articola in cinque prescrizioni: 1) l’organista deve stare al centro davanti alla tastiera; 2) non deve far mosse scomposte, ma restare con corpo e capo ben eretti; 3) il suo braccio deve guidare la mano, con il polso lievemente rialzato (‘incoppare la mano’); 4) le dita devono risultare ben allineate con i tasti, e piuttosto inarcate; 5) queste ultime devono premere i tasti, non batterli. Il tutto con grande leggerezza, come “quando si vuol far carezze, e vezzi, non vi si adopra forza, ma si tiene la mano leggiera, in quella guisa che sogliamo accarezzare un fanciullo”. Ma forse la maggior originalità della prima parte del trattato consiste nella netta distinzione che viene proposta tra musica organistica, per la quale appunto non bisogna ‘battere i tasti’, e quella clavicembalistica, nella quale è invece necessario colpire i tasti con più forza a motivo del meccanismo “de i salterelli e delle penne a ciò meglio giuochino”. La seconda parte del trattato si apre con la dedica a Leonora Orsini Sforza, nipote del Granduca di Toscana Ferdinando de’ Medici, richiesta in sposa dal sopramenzionato principe Sigismondo, che ne era probabilmente ricambiato (Leonora tuttavia convolò infelicemente in nozze con un duca di Bracciano); strana e singolare dedica, quella di Diruta, a una mancata ‘promessa’ coppia. In questo secondo volume egli illustra il modo di ‘intavolare’, cioè di scrivere la musica sia ‘senza diminuzioni’ (abbellimenti) sia ‘diminuito’, descrivendo a tal fine i principali tipi di ornamenti musicali allora in uso. Per impiegarli è necessario avere un’ottima conoscenza delle regole del ‘contrappunto’, vale a dire della condotta armonica delle parti musicali, che sono l’oggetto della sezione seguente di questo volume. Ma il capitolo forse più originale e rivelatorio è il “Discorso sopra il concertare li registri dell’organo” che contiene un’attenta disamina del carattere di ogni ‘tuono’ ecclesiastico, per così dire le ‘tonalità’ ante litteram. Per una sintesi d’insieme, vale la pena citare un commento di Luisa Cervelli posto in apertura alla riedizione moderna di entrambi i volumi (Bologna 1969): “tutti e due, pur nella loro fresca e spontanea semplicità, trascendono quel dimesso carattere di modesti e scolastici avvertimenti quali a volte potrebbero sembrare, per assurgere a un valore altamente didattico, quello di essere il primo, o per lo meno uno dei primi metodi per strumenti a tastiera, con particolare riguardo alla formazione tecnica ed artistica dell’organista”.

Organo

Altri spettacoli della rassegna

Hermans Festival

24 maggio 2025 | 18:00

Norbert Itrich | Tatiana Komar

Musiche di J.P. Sweelinck, G.F. Händel, G. Frescobaldi, A. Corelli

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