Orchestra da camera LMR

Il Festival prosegue all’insegna di Schumann e della famiglia Schumann più in generale. Composto nel 1846, il Trio in sol minore per pianoforte, violino e violoncello si distingue per lo spessore della costruzione tecnica e per gli episodi di alto lirismo ed espressività; sono in tanti a considerarlo il brano più significativo tra le composizioni di Clara Wieck Schumann. Clara Wieck ha ventisette anni ed è in attesa del quarto figlio; non potendo viaggiare per eseguire alcuni concerti già programmati, si concentra in questa composizione dove mette alla prova le sue capacità contrappuntistiche conseguenti agli studi dell’opera di Bach. Le sonorità corpose del Trio rendono il medesimo affine alla musica del marito, e forse persino di quella di Mendelssohn; qui, comunque, ognuno dei tre strumenti suona in contrappunto per la maggior parte del tempo, invece che raddoppiare le parti come spesso avviene nelle opere di Robert Schumann. Ad aprire il concerto sarà uno dei brani iconici del repertorio per violino solo: si tratta della Sequenza VIII di Luciano Berio, opera che esplora fino all’estremo le possibilità tecniche e espressive dello strumento.