I Musici di Santa Pelagia
Maurizio Cadossi

Nei primi anni del XVII secolo iniziarono a prendere forma i generi strumentali che un secolo più tardi sarebbero stati portati ad altissimi livelli di perfezione da compositori come Arcangelo Corelli. La lunga fase di sperimentazione fu caratterizzata da diversi elementi, tra i quali rivestirono un ruolo preponderante la scrittura virtuosistica – spesso abbinata a spunti decisamente stravaganti – e una spiccata propensione descrittiva, che raggiunse l’apice prima con il Capriccio Stravagante di Carlo Farina e poi con le Quattro Stagioni di Antonio Vivaldi. Il programma di questo concerto tratteggia un vivido spaccato di questa produzione, aprendosi con la Passacaglia (una serie di variazioni su un tenor) del grande violinista bresciano Biagio Marini, un brano dal carattere molto fantasioso, al quale faranno seguito quattro brani del napoletano Andrea Falconieri, che rivelano diversi influssi spagnoli, come il Capriccio Bisbetico e le Folias echa para mi Señora Doña Tarolilla de Carallenos. Un altro topos molto frequentato dai compositori barocchi fu quello della battaglia, un genere dai toni vivaci e drammatici, che viene rappresentato dalle opere del siciliano Bernardo Storace e del romagnolo Marco Uccellini. Il bussetano Tarquinio Merula e il napoletano Nicola Matteis contribuirono a diffondere all’estero (rispettivamente in Polonia e in Inghilterra) il moderno stile italiano, che trovò poi piena espressione nella scintillante Follia di Antonio Vivaldi, un ciclo di venti variazioni su un antico tema di origine spagnola.
[Giovanni Tasso]