Luca Gorla
Silvia Vavassori

La ciaccona di Bernardo Storace, valente tastierista siciliano del XVIII secolo, è un brano costruito interamente sopra un basso ostinato che propone una serie di variazioni, tutte concatenate l’una all’altra senza soluzione di continuità. La trascrizione di Bach del “Concerto con violino solo obbligato” RV 230 di Antonio Vivaldi, elaborato in una versione “virtuosistica” la cui forma è stata a tratti “riadattata” al linguaggio tastieristico. Il brano si articola in due movimenti veloci (Allegro), separati da un movimento lento (Larghetto). Il Preludio BWV 899 di Bach è una composizione considerata “di dubbia paternità”. In origine accostato ad una fuga propria, viene qui proposto, a modo d’introduzione, vicino alla fuga per violino solo, tratta dalla Suite BWV 1001. Il carattere largo e solenne del preludio fa da contrasto allo stile “concertante” della fuga. L’Allegro in fa maggiore di Padre Narciso da Milano è una breve composizione destinata all’uso sacro, pur senza una specifica destinazione liturgica: la linea designata dalla mano destra ben si presta a dimostrare alcune delle sonorità solistiche più caratteristiche dello strumento. Il conseguente “ripieno”, dal carattere solenne, vede protagoniste le sgargianti sonorità dell’omonima combinazione di registri. Di Francesco Ferrari, organista originario di Rovereto, la sonata sesta ben rappresenta lo stile concertante tipico delle composizioni italiane del primo ottocento.