«Vorrei poter dire, con parole semplici ma efficaci, di un tramonto al quale ho assistito durante il mio primo soggiorno ad Asolo: rossi, blu, verdi, e una ridda di arcobaleni, guai al musicista che osasse tradurre con le note certe impressioni; egli può tutt’al più gittarsi a ginocchi e ascoltare silenziosamente le vibrazioni indefinite e riflesse senza mai indagare sulla loro origine.»
di Nicholas Rocca
La figura malinconica e appartata di Gian Francesco Malipiero percorre tutta la storia musicale del Novecento italiano. Nato nel 1882 a Venezia, cangiante fulcro della sua ispirazione artistica, si dedicò alla musica nel solco della tradizione famigliare. Il padre fu pianista e direttore d’orchestra, il nonno Francesco operista stimato da Rossini e autore di un Attila che rivaleggiò con l’omonima opera verdiana.
I lavori del periodo giovanile furono distrutti nel 1913 (“L’informe periodo degli esperimenti non è degno di sopravvivere, si deve cancellare”), quasi come reazione alla “profonda impressione” che gli suscitò il Sacre du printemps di Igor Strawinsky. Di fondamentale importanza fu anche la figura di Claude Debussy (“la sua musica mi è indispensabile”), che omaggiò nell’opera collettiva Tombeau, promossa da Henry Prunières per celebrare il genio francese nel 1920, con il lirico foglio d’album A Claudio Debussy.
Con il pericolo di perdersi nella nostalgia di un’aurea aetas, coltivò il culto della musica antica italiana che risultò, tra le altre cose, nella pubblicazione dell’opera omnia di Claudio Monteverdi. La sua cifra compositiva, partendo dal rifiuto del melodramma italiano e della tradizione musicale tedesca, si nutrì di questa sua precoce predilezione (“Già nel 1904 all’Archiginnasio di Bologna studiavo e disegnavo la tastiera di un clavicembalo coi quarti di tono e una lira da un vaso greco”), manifestandosi in mosaici di temi giustapposti e fioriture modali impreziosite dalle coloriture armoniche dell’impressionismo, spesso applicate anche alla riscrittura di opere che andava riscoprendo, foriera della sua volontà di rinascimento dell’arte musicale italiana. Nel cercare di liberare la cultura strumentale della penisola dal provincialismo a cui era stata relegata dall’imperante successo del melodramma, collaborò dapprima a una “lega” di giovani compositori della cosiddetta “generazione dell’80”, tra cui spiccavano Ottorino Respighi e Ildebrando Pizzetti, e in seguito alla Società nazionale di Musica fondata nel 1917 da Alfredo Casella. Nonostante ciò la sua naturale ritrosia lo portò a non identificarsi mai con nessun gruppo culturale organizzato (“Ho conosciuto, più o meno da vicino, tutti i musicisti, da tutti mi sento più o meno lontano”).
Deluso anche da quello “spirito schoenberghiano che straziò la musica tra il 1920 e il 1932” e dai successivi sviluppi dell’ambiente musicale (“la contemporaneità è effimera, dura per cinque minuti e il mese al massimo. Ogni rumore è musica, con due capriole il compositore è bell’e scoperto”), si ritirò a più riprese ad Asolo, in provincia di Treviso, dove cercò di coltivare la sua visione di vita spirituale, legata al silenzio e alla fusione con la natura.
Mai abbandonato dalla felicissima vena creativa che ha nutrito il suo copioso catalogo, alternò nell’ultimo periodo della sua vita l’attività compositiva, coltivata fino al 1971, a quella critica e musicologica.
Nato a Lecco nel 1996, si diploma in chitarra con il massimo dei voti e lode al Conservatorio di Bergamo e al Conservatorio di Vicenza. Si è esibito come solista e camerista in Sala Piatti a Bergamo, Auditorium «Arvedi» del Museo del Violino di Cremona, Sale Panoramiche del Castello Sforzesco a Milano, Palazzo Leoni-Montanari - Gallerie d'Italia di Vicenza [...]. Per la rivista specialistica «il Fronimo» pubblica in tre parti Homenaje di Manuel de Falla. Contesto, genesi e analisi. Collabora come autore con il portale classicalive.it.
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Quartetto per archi n. 1 "Rispetti e Strambotti" (8)
I sonetti delle fate (5)
Sonatina per violoncello e pianoforte (5)
La Cimarosiana. 5 Frammenti Sinfonici (4)
Preludio (4)
Luogo | Orario | Programma | Artisti | |
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Rovolon (PD)Parco FrassanelleRASSEGNE Musica in Villa 2025 Musica con Vista 2025 Quartetto d'archi | ORARIO EVENTO: 19:00 | Antonio VivaldiFollia (dalla Sonata a tre Op.1 n. 12)Gian Francesco MalipieroQuartetto per archi n. 2 "Stornelli e ballate"Giuseppe VerdiQuartetto per archi in Mi minore | BIGLIETTI |
Luogo | Orario | Programma | Artisti | |
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BolognaAccademia Filarmonica di BolognaRASSEGNA Festival Respighi Bologna 2025 Musica da camera | ORARIO EVENTO: 19:00 | BIGLIETTI |
3 Danze antiche (1)
Armenia (1)
Bianchi e neri (1)
Concerto No.1 per organo e orchestra d'archi (2)
Concerto No.2 per organo e orchestra d'archi (1)
Concerto per archi e organo ad libitum (1)
Epodi e giambi (1)
I sonetti delle fate (5)
Impromptu pastoral (2)
La Cena (2)
La Cimarosiana. 5 Frammenti Sinfonici (4)
Le stagioni italiche (1)
Omaggi (1)
Pasqua di Resurrezione (2)
Poemi asolani (1)
Preludi autunnali (2)
Preludio (4)
Quartetto per archi n. 1 "Rispetti e Strambotti" (8)
Quartetto per archi n. 2 "Stornelli e ballate" (2)
Quartetto per archi n. 3 "Cantari alla madrigalesca" (2)
Quartetto per archi n. 4 (2)
Quartetto per archi n. 6 "l'Arca di Noé" (1)
Quartetto per archi n. 7 (2)
Quartetto per archi n. 8 "per Elisabetta" (1)
Ritrovari (2)
Sette canzonette veneziane (1)
Sinfonia del mare (1)
Sinfonia No.1 “in 4 tempi come le stagioni” (1)
Sinfonia No.3 "delle campane" (1)
Sinfonia No.5 "dell'ahimè" (2)
Sinfonia No.6 "Degli archi" (1)
Sonata a cinque (2)
Sonata a quattro (2)
Sonata a tre (1)
Sonatina per violoncello e pianoforte (5)
Sonetti del Berni (1)
Stradivario (1)
Tre canti di Filomela (3)
Tre Preludi a una fuga (2)
Universa universis (1)
Vivaldiana (4)
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